Addio offerte sotto l’1%. Inflazione, tassi, mutui. Il 2017 secondo Intesa Sanpaolo

I tassi cresceranno. La stessa sorte toccherà agli spread, cioè la percentuale di guadagno della banca. E, poi, farà sentire i suoi effetti la (controversa) direttiva sul credito immobiliare entrata in vigore a inizio novembre. E allora: cosa cambierà concretamente? Come evolverà lo scenario macro? E, soprattutto, come saranno i 'nuovi' finanziamenti? Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo disegna uno scenario possibile. E avverte: i prodotti bancari costeranno di più



Addio offerte sotto l’1%. Dal 2017 i mutui casa costano di più. I parametri di riferimento utilizzati per calcolare il tasso dei finanziamenti stanno già crescendo e continueranno a farlo anche nei mesi a venire. La stessa sorte toccherà agli spread, cioè la percentuale di guadagno della banca. E, poi, c’è la nuova direttiva sul credito immobiliare entrata in vigore a inizio novembre. Cosa accadrà il prossimo anno? Sarà ancora conveniente acquistare casa? Of-Osservatorio finanziario ha chiesto ad Andrea Lecce, responsabile Direzione Marketing di Intesa Sanpaolo di fare il punto della situazione attuale e di tracciare un possibile quadro per i mesi a venire. Ecco il suo scenario per il prossimo anno sull’andamento dei tassi, dell’inflazione e sulle politiche monetarie della Bce. E su come tutti questi elementi incideranno su mutui, prestiti, e…

Of: I parametri di riferimento utilizzati per definire i tassi di mutui e prestiti sono al minimo storico da parecchi mesi. Cosa accadrà nel 2017?
Lecce: E’ vero. Nel 2016 abbiamo assistito a una costante discesa dei parametri. L’Euribor, utilizzato per il calcolo dei tassi dei mutui a tasso variabile è in territorio negativo e l’IRS, per i fissi, pur positivo è stato per lungo tempo al di sotto dell’1%. Ma la situazione ha già iniziato a modificarsi, e da ottobre si è assistito a una rapida risalita sui fissi e su durate di lungo periodo. I parametri sono aumentati di circa 50 punti base, e in un solo mese hanno annullato tutta la discesa dei primi nove mesi dell’anno. Invece quelli di breve periodo sono rimasti sostanzialmente stabili.

Of: Quindi anche per il prossimo anno possiamo aspettarci una costante crescita di questi valori?
Lecce: Esatto. Ma ci sono altri fattori da considerare. L’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la progressiva politica di rialzo dei tassi operata dalla Federal Reserve americana (FED) provoca anche da noi una conseguente risalita dei valori. Inoltre, il differenziale tra BTP e Bund a 10 anni (che è quello che influenza maggiormente il costo della raccolta per le banche) è incrementato arrivando, dopo l’esito del Referendum, a quota 150-160 punti base, contro i 100 di inizio anno.

Of: Significa che anche la politica influenza l’andamento dei parametri?
Lecce: Non proprio. L’andamento dei tassi di interesse è influenzato per lo più dalla politica monetaria di Bce e Fed. Mentre per quanto riguarda gli avvenimenti politici in senso stretto, credo che i mercati siano diventati resilienti e in grado di giungere autonomamente a una certa normalizzazione. E’ accaduto dopo la Brexit, dopo l’elezione di Trump e più recentemente anche a seguito della consultazione referendaria italiana.

I TASSI

Of: E quale sarà la politica monetaria della Bce nel 2017?
Lecce: Continuerà più o meno ad essere come quella attuale. La Banca Centrale Europea ha già annunciato che continuerà anche per tutto il 2017 il suo programma di acquisto dei titoli di stato, anche se ne ridurrà progressivamente l’ammontare. Continuando però la sua funzione stabilizzatrice con l’obiettivo di far ripartire l’inflazione.

Of: Ci riuscirà? Ripartirà l’inflazione il prossimo anno?
Lecce: No. La crescita è ancora troppo debole, così come la nostra economia e il volume delle esportazioni. Il Pil italiano, che nel 2016 si chiuderà a 0,6%, è previsto in rialzo per il 2017 alla soglia dell’1%. Ma ancora non è sufficiente per riportare il tasso di inflazione vicino alla soglia del 2% auspicata dalla Bce.

Of: Se i tassi aumentano, però, aumenterà anche il costo dei prodotti bancari ad essi collegati, come mutui e prestiti…
Lecce: Proprio così, anche se non credo che ci saranno stravolgimenti. Il prezzo dei finanziamenti potrebbe aumentare nel corso dei prossimi mesi di circa 60 punti base. E sarà un aumento che riguarderà anche i variabili. Il fatto è che anche gli spread si alzeranno nei prossimi mesi.

I “NUOVI” MUTUI

Of: E’ finita quindi la stagione dei mutui all’1%...
Lecce: Diciamo che la competizione tra le banche si svolgerà su un altro livello, magari in merito ai servizi o alla consulenza. Quel che è certo è che non ci saranno più spread così bassi. Ma questa era una situazione prevedibile, perché frutto di condizioni straordinarie. Però, anche in questo caso non prevedo stravolgimenti: gli spread rimarranno ancora molto buoni.

Of: Cioè non c’è il rischio di un nuovo 2008?
Lecce: Assolutamente no. Quello che accadde nel 2008 fu il frutto di una serie di fattori combinati. Certo gli spread erano più elevati di oggi, e di quanto lo saranno il prossimo anno. E quando i parametri di riferimento raggiunsero certi picchi comportarono un incremento considerevole delle rate mensili. Ma è una situazione che difficilmente si ripeterà nuovamente in futuro perché ha riguardato i sottoscrittori di mutui a tasso variabile.

Of: Oggi, invece, non ci sono più mutui a tasso variabile?
Lecce: Sì ci sono, ma con la crisi e i tassi particolarmente vantaggiosi per i mutuatari la scelta predominante è stata quella di puntare sul fisso. Per noi, per esempio, le erogazioni esclusivamente a tasso fisso, escludendo quindi formule miste, rappresentano circa il 70-80% del totale.

Of: Secondo lei le erogazioni di mutui, quindi, continueranno il loro trend positivo anche il prossimo anno?
Lecce: Indubbiamente. Noi, per esempio, nel 2016 abbiamo aumentato le erogazioni di circa il 30%. A inizio anno le operazioni di surroga, cioè il trasferimento del mutuo da un altro istituto di credito, incidevano circa per il 35%. A fine anno, invece, sono arrivate a incidere per non più del 25% e diminuiranno ancora. Chi doveva surrogare l’ha già fatto. Significa quindi che sta crescendo la componente immobiliare, di chi acquista casa per la prima volta.

Of: Nel corso degli ultimi due anni si è diffusa la pratica di scontare lo spread solo a chi ha la possibilità di pagare almeno per metà la casa in contanti...
Lecce: E’ vero. Il mutuo è cambiato, e credo che ormai sia una modifica strutturale. Un tempo i finanziamenti per l’acquisto della casa erano prodotti statici, oggi invece vantano molti più servizi. Non credo però che con la fine della crisi si modificheranno. Anzi, penso che aumenteranno le componenti di servizio. Noi per esempio, oltre alla pratica di scontare il Tan a seconda della percentuale del valore dell’immobile richiesta a prestito abbiamo lanciato MutuoUp, che include un 10% di liquidità aggiuntiva da richiedere entro un anno.

Of: Quali altri servizi verranno lanciati il prossimo anno quindi?
Lecce: E’ presto per dirlo. Diciamo solo che per il 2017 noi continueremo ad aumentare la componente di servizio dei nostri prodotti. Per i conti, per esempio, ci saranno novità volte a completare l’offerta personalizzabile del nuovo Conto PerMe. Per i mutui, invece, studieremo formule digitali a completamento dell’offerta.

Of: Come cambieranno, poi, i mutui a seguito dell’introduzione della nuova direttiva sul credito immobiliare?
Lecce: Sul fronte della trasparenza molte cose sono state fatte e credo che l’impianto di partenza fosse già ottimo. La direttiva europea intende armonizzare alcuni aspetti di regolamentazione creando le basi per un mercato unico europeo. Ci sono una serie di novità e garanzia per il consumatore, che includono, ad esempio, la possibilità di avere maggiori informazioni prima di firmare un contratto. Il nuovo prospetto PIES è il prospetto unico europeo standardizzato, che consente di avere sott’occhio le principali informazioni sull’offerta e rendere più facile il loro confronto.

Of: Cosa comporta la consulenza introdotta dalla direttiva e le nuove disposizioni relative alla verifica del merito creditizio sostenibile del cliente, per i mutuatari?
Lecce: L’attenzione nei confronti dei clienti c’è anche nella fase di consulenza che sarà prestata al sorgere dei primi segnali di difficoltà nel pagare le rate, ciò al fine di individuare tempestivamente le idonee soluzioni.

Of: Per una banca, quindi, è ancora conveniente puntare sul retail?
Lecce: Certo che lo è. Noi siamo molto soddisfatti di come sta andando questo comparto. Stiamo aumentando la fiducia da parte dei nostri clienti, il mondo del wealth management è solido e le erogazioni di mutui sono in crescita.

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